Significato di Wayfinding: oltre il concetto di segnaletica.

Muoverci e orientarci nell’era del Wayfinding!

Il concetto di “Wayfinding” risulta essere ampio, complesso e apparentemente complicato. Proprio per la sua complessità è soggetto a interpretazioni e visioni differenti.

Per questo motivo, in questo articolo troverai delle nozioni semplificate di quello che è il Wayfinding in parole molto semplificate, come viene interpretato e perché l’e-commerce della segnaletica creativa ne fa uso.

 

Significato di wayfinding

 

Il termine Wayfinding nasce negli anni ’60 ma è nell’era moderna che comincia ad affermarsi e si espande piano piano. Letteralmente il suo significato è “trovare la strada”. Noi concettualmente lo definiremo, da qui in poi, come “orientamento nello spazio” o “cognizione dello spazio”. 

Adesso capirai perché.

Se negli anni ’60 lo scrittore Lynch introduceva il Wayfinding riferendosi esclusivamente ai nomi delle vie, ai numeri civici e altre tipologie di segnaletica urbana, oggi è proprio il termine “segnaletica” che non va associato unicamente al termine Wayfinding.

Col termine in questione, infatti, non facciamo riferimento solo ad artefatti comunicativi, come segnaletica e cartelli informativi, ma ci riferiamo a tutti quegli artefatti in senso generale, artefatti strumentali progettati e ideati per spazi in cui abbiamo bisogno di orientarci, muoverci e abitare.

Per Wayfinding intendiamo dunque il modo in cui siamo in grado di organizzare lo spazio costruito intorno a noi, il modo in cui lo “sistemiamo” per sostenere e indirizzare il nostro orientamento.

Avere una “cognizione dello spazio” significa acquisire la capacità di sapere dove sei, dove sei diretto e come è possibile arrivarci, riconoscere quando hai raggiunto la destinazione prescelta o cambiare rotta in maniera del tutto indipendente.

Wayfinding: oltre la teoria…

Passiamo alla concretezza del concetto. 

Wayfinding InventivaShop

Riportiamo di seguito un esempio pratico di quello che potrebbe essere “la teoria” applicata alla realtà.

Quando ci troviamo in un aeroporto, quindi un luogo pubblico, di quel luogo abbiamo già una sorta di percezione dello spazio perché sappiamo, ad esempio, che gli ‘ARRIVI’ e le ‘PARTENZE’ si trovano posizionate in zone differenti dell’aeroporto; sappiamo anche che l’area “check-in” sarà posizionata prima di arrivare all’area “imbarchi”.

Questa percezione è stata immagazzinata in noi attraverso l’esperienza vissuta già altre volte, procediamo dunque per somiglianza e grazie alla nostra capacità di mettere in relazione le cose sia a livello spaziale che a livello logico.

Gli elementi di Wayfinding sono misurati da come gli utenti sperimentano un ambiente, attraverso il proprio sistema sensoriale di elementi visivi, uditivi, tattili e olfattivi e da come vengono coinvolti emotivamente.

Questo non è sufficiente in un contesto di Wayfinding

All’interno di luoghi pubblici come un aeroporto, una stazione ferroviaria o un porto dove gli artefatti strumentali sono permanenti e immutabili nel tempo, entra in gioco la “comunicazione efficace”. Essa fa affidamento a dei sistemi architettonici e grafici che facilitano il passaggio da un punto ad un altro, rassicurando gli utenti e creando ambienti confortevoli e piacevoli, che siano capaci di fornire risposte a potenziali domande, prima ancora che l’utente si trovi a dover chiedere assistenza. Un altro esempio pratico è riferito a luoghi pubblici come l’ospedale.

Qui le cose si complicano!

L’utente che arriva in ospedale, non ha una cognizione dello spazio ben precisa perché il coinvolgimento emotivo fa sì che ci sia più tensione e dunque crolla il livello di attenzione. Ci troviamo in un ospedale per curarci, per visitare un parente ammalato, pertanto il controllo delle emozioni risulta di gran lunga più difficile. L’organizzazione degli spazi di un ospedale non è “standard” ciò significa che un reparto può trovarsi vicino ad un altro, solo ed esclusivamente perché l’azienda ospedaliera ritiene più opportuno gestire meglio in quel modo le relazioni interne.

Quindi, ogni elemento di Wayfinding diventa essenziale

L’utente che si trova all’entrata di un ospedale, sta pensando a tutt’altro che a ‘ trovare la strada ‘ per questo motivo, ogni elemento di Wayfinding diventa essenziale. Perfino la scelta dei colori da utilizzare per il pavimento potrebbe essere fondamentale.

Ogni elemento costituisce “una guida” affinché l’utente possa riscontrare familiarità e accoglienza in un luogo che, per definizione, non lo è.

Il ruolo decisivo è svolto allora proprio dagli artefatti comunicativi quali: cartelli di orientamento, segnaletica da interni, targhe identificative che permettono di distinguere ed individuare in maniera immediata la suddivisione degli ambienti e i diversi reparti.

Ecco perché entra in gioco il compito dei progettisti ed esperti del design che si affidano a InventivaShop, al fine di ideare e realizzare elementi di Wifinding capaci di stimolare l’emotività degli utenti.

Rendere la segnaletica degli ambienti più familiare, d’effetto, esplicativa e diretta, evitando quegli elementi visivi e comunicativi che risultano solo BELLI ma poco FUNZIONALI è lo scopo del Wayfinding.

L’obbiettivo di InventivaShop è incentrato sulla creatività dei prodotti. Riteniamo che la segnaletica informativa d’effetto deve avere alla base la sua funzionalità e questo lo diamo per certo e scontato, altresì ci impegniamo giorno per giorno per affrontare argomenti simili a questo, sperando in una tua condivisione e in un tuo prezioso commento.

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